martedì 13 aprile 2010

Tredici


Il tredici, per me, è un numero fortunato. Lo è da sempre. Mi piace, mi affascina, è strano, particolare, bello. Per caso, proprio ogni Tredici del mese, non so come mai, accadono fatti spettacolari, come una bella serata, una bella giornata, e una notizia sorprendente. Oggi è il tredici. Oggi mi stava per venire un colpo, a causa di Quella notizia. Non ci potevo credere, non era vero. Cioè, IO? Avete mai provato quella sensazione di vuoto improvviso? Quando non senti niente, come se tutto fosse scomparso. Nelle vicinanze del petto, un pò sopra la pancia, circa. E, invece, quella di stucco totale? Quando stai circa Tredici secondi a bocca aperta, non capisci più niente, e rimani paralizzata, bloccata, non riesci a muoverti? Ecco, ecco. E' un misto tra felicità, paralisi, e buio. Quando la mia Diamanterosa mi ha detto che se io fossi stata maggiorenne avrei avuto la possibilità di leggere due pagine del mio diaro alla radio, ecco, in quel momento, sono rimasta a Bocca Aperta. Ma aperta veramente. Perchè non sempre quando uno lo dice è vero. Questa volta si, è vero, proprio Aperta. E poi, in quella sensazione, si aggiungono lacrime, sapete, quella specie di acqua che esce dagli occhi. Quella. Non ha nome, non ha un senso, sa soltanto quello che non ha. Ammetto, questa frase proviene da un cartone della Disney, ma nel contesto, ci stava.
Questo mio piccolo diario è nato nascosto, che non voleva essere trovato, era lì ed era felice così. Ma sperava che questo fatto accadesse. Che qualcuno lo venisse a scoprire, a leggerlo e ad appassionarsi alle letture. E così, proprio io. Maledetti Tredici anni. Ecco! Forse ho scoperto cos'ha che non va questo numero adesso: non mi fa essere adulta e non mi fa esprimere. Però è una bella sensazione, anche questa. Io aspetterò, ammirerò, leggerò e scriverò.

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