giovedì 16 maggio 2013

Giudizio Universale?

Stanotte penso. E' tardi, non ho sonno, domani ho le prove invalsi, sono l'unica sveglia in casa mia, Tiffany ha appena finito di bere dal bidet, l'ho sempre valutata una cagnolina molto ambigua, ma ormai è abituata così. Io stanotte, però, penso. Ho sempre un po' queste idee confuse nella mente, sempre quest'immagine di nuvole, mezze colorate e mezze no, come fanno le nuvole ad essere colorate, o colorate solo per metà. Stanotte penso. Forse perchè nonostante abbia sedici anni continuo ad avere sempre quella paura, sempre quell'insicurezza nel fare quello che voglio, di notte, sola in casa. Sento ancora quel timore e quel magone proprio sotto la gola, che ti viene quando stai per piangere, quando qualcuno o qualcosa ti manca, quando non sei felice quando una giornata è no, quando tremi. Ripenso a tutte le persone che mi hanno aiutata ad essere quello che sono adesso, quasi come facessi una lista. Penso a come la mia vita sta cambiando, della mia teoria bizzarra che ho dell'Universo, della giornata di oggi, di ieri, dell'altro ieri e di domani e tra tre giorni e dei miei acquisti e dei miei amori e dei miei tesori e di come sono io. Di tutto quello che sto facendo, delle strade che sto prendendo, delle piccole decisioni che mi sembrano progetti che mi cambieranno la vita, ma se avessi fatto questo, ma se avessi fatto quello, magari faccio così poi almeno dopo magari. Fuori piove, è appena suonato un antifurto che non aiuta a tranquillizzarmi nel caso in cui dovessi ancora girare per casa. Sono qui rinchiusa nella mia cuccia, tipo, con la luce dell' Ikea viola accesa verso il computer che lo illumina appena, io seduta sul letto con i piedi in fuori, freddi, una coda malfatta e insensata, il letto mezzo disfatto, un mucchietto non troppo grande di vestiti sulla poltrona rosa, gli armadi ricoperti dalla tappezzeria comprata a Londra, un mucchio di libri per terra, il mio pianoforte e le mie pareti rosa. Che sensazione strana è mai questa, che ti senti in pace con il mondo e andresti d'accordo con chiunque. Mentre prendo coraggio per andare a bere un bicchiere d'acqua controllo dalla finestra se mia madre ha lasciato qualcosa steso fuori, e mi fermo un po' a guardare il cielo. Infondo non è così impossibile provare ad immaginare delle nuvole colorate, o il sole a forma di cuore e di colore blu, o magari degli alberi che sanno di menta se ne stacchi un pezzo e lo metti in bocca velocemente come se ti sentissi una ladra e un po' ingorda. La luna di legno, chiodi che sono cicles, l'erba come stringhe delle Superga, le pesche come fragole, i kiwi come mele e le pere mandarini. Perchè non credere di vivere così, in pace con te stessa, dove c'è sempre il sole e sarebbe anche ora che smettesse di piovere, dove quel che sogni fai e quel che fai lo puoi cambiare, rimodellare e colorare. Ci proverò, lo farò, magari stanotte sognando, se riesco. Mi immaginerò un mondo così, e cercherò di trasformarlo in realtà, in modo da essere felice anche se c'è brutto tempo, se le nuvole sono mezze colorate e mezze no, forse ma se magari però.