mercoledì 21 aprile 2010

La ragione


Ammettiamolo. Ammettiamo che lei è come vuoi che sia. Ammettiamo che lei ha ragione, sempre. Varia a seconda del tuo umore. E' triste quando sei triste tu. E' felice quando sei felice tu. E' vicino a te, sempre, qualunque sia la tua situazione umoristica. La musica, ah, la musica; la amo, la amo infinitamente. Senza di lei uno spettacolo o un film sarebbe cupo, buio, triste, noioso, senza senso e senza emozioni. Invece no, lei c'è e ci sarà sempre. E' quella che ti fa piangere o ridere; quella che ti fa tirare su il morale nei momenti più difficili, più tristi; la vorresti urlare a squarciagola a volte. Altre volte non riesci a togliertela dalla testa, la continui a cantare, senza smettere mai. Altre volte, invece, sembra quasi che ti descriva. Che descriva la tua situazione in quel momento, che descriva, semplicemente, te stessa. Ed è così che anima ogni opera a teatro in maniera triste o felice che sia. Ed è così che anima, anche i film. Mette il ritmo in tutta la scena, nei personaggi, nei costumi. Ed è soprattutto lei che trasmette emozioni (belle o brutte) agli spettatori, e fa di una sera la più bella mai vista. Pensare che in antichità, nei teatri mangiavano, bevevano, leggevano, giocavano o chiacchieravano; mi viene in mente che sia anche un comportamento un filo egoista. Certo che potrebbero anche stare attenti, ascoltare quell'opera. Perchè, se è davvero bella, almeno goditela, no?

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