domenica 1 luglio 2012

Che Idea Intitolarlo Apnea

La tua mente divisa in due parti, Realtà e Aspettative. Due parti del tuo cervello e dei tuoi pensieri e dei tuoi viaggi mentali che non coincidono mai. Quando ti senti libero ma mai fino in fondo, qualcosa che ti frena, ti dice di no, forse infondo non ne hai molta voglia. Lasci andare, ma non per sconfitta, forse perchè non hai più voglia di vedere tutto davanti a te che si sgretola, sei stanco e annoiato. Una volta ero sul ciglio di una strada, che forse aspettavo una mia amica, non lo so, non mi ricordo. Comunque, ero seduta su un marciapiede, con quella posizione un po' strana, che a spiegarla non la si capisce: quando hai le gambe piegate contro di te e le tieni strette con le braccia che si uniscono al centro.. Non ha importanza. Guardavo tutte le persone che passavano, ascoltavo tutte le voci, osservavo tutti gli occhi e gli atteggiamenti. E che in un attimo sono successe una maree di cose in uno spazio piccolo così. E c'era chi rideva o chi piangeva, ragazzi che fumavano e sputavano, una ragazza che si metteva il rossetto mentre l'amica le sorreggeva lo specchio. Mentre io ero lì, a vedere quello che succedeva intorno a me, pensavo che alla fine io e tutti e tutto siamo in un grande grande sacco pieno di fantasie, giochi, baci, amore, odio, sogni, diverse realtà, fotografie, musica, disegni, apnee. Che non respiri, che sott'acqua ci sei tu e forse basta, silenzio completo, i capelli che scivolano, le mani che accarezzano, le gambe che si lasciano andare, la pelle liscia, la leggerezza che hai, come un foglio di carta, la velina, come per spegnere un fiammifero, che basta un soffio leggerissssimo, e subito spegni, distruggi, finisci, senza neanche accorgertene. Che poi non sai neanche a cosa pensare quando sei in apnea, è tutto così morbido che pensi a quello e basta. Pensi che alla fine stai bene, che alla fine andrà tutto bene; e se non va tutto bene, allora vuol dire che non è la fine. Ed è per questo che ho pensato che, se mi fosse ancora capitato di non riuscire a far coincidere aspettative e realtà, mi sarei seduta sul ciglio di una strada, e avrei osservato ancora. O forse, mi sarei buttata in piscina la notte, sotto stelle e Luna, in apnea, in silenzio, da sola, io e la morbidezza, Sfiorarsi. Magico