lunedì 24 gennaio 2011

Un sorriso, con affetto

Questo periodo si, finlamente. Posso dirlo: sono felice. Non che prima io non lo fossi, assolutamente. Sono felice per vari motivi, come il fatto che ora è decisa la scuola, che mi diverto come una matta, ogni giorno, che ho tutto organizzato, tutto a posto. Sarà scientifico, alla fine, ora ne sono convinta. Qualcosa che va storto? Niente. Quella sensazione che provi quando è tutto come vuoi tu. Quel piacere, quel gusto. L'altra sera mi si sono tolte tutte le canzoni dall'Ipod, non m'importa, anzi, forse è meglio. Sistemo tutto, metto la musica che mi piace veramente, non mi faccio più prendere dal panico. Sono calma, la quiete mi circonda, mi gira tutta intorno. E che bella sensazione c'è, più di questa? Quando sai che tutto è in ordine, senza pensieri, la tua vita sarà, chi vorrà vivrà in libertà. E così è. Vivo in libertà. Se qualcuno mi parla io canto. Canto e non ascolto nessuno. Rido, scherzo, e se qualcuno vuole farmi star male, no, tanto non ce la fai. Tu, non sai quanto è forte la vera felicità, non riesci a capirlo. Non sai che quando c'è, è difficile che possa andarsene facilmente? Se non lo sai te lo dico adesso. Sto bene anche se a volte ho le mie giornate no. Quando voglio stare da sola, magari a studiare, in biblioteca, perchè no? Si sta bene, da soli. Sarà che ho imparato a stare bene con me stessa, che adesso provo piacere, anche se a volte mi sento sola. Mi fa piacere, perchè so che da sola maturo ancora di più, e chi non c'è, chi se n'è andato, cosa posso dirgli? Niente. Un saluto, con affetto, un sorriso, uno di quelli sinceri. Vedo colorato, non più in bianco e nero, quello che prima odiavo e che ora amo. Lo amo nelle foto, che sembrano vecchie, di anni passati, usate, con una storia. Lo amo perchè ora lo vedo concreto, e non più in me stessa. Meglio così. Ora sono cambiati i colori, sono quelli dell'arcobaleno, brillano, sorridono, sono felici, come la sono io. Che, non mi sono ancora capita bene, ma, adesso, cosa posso farci? Cosa ci penso a fare? Per rinchiudermi, per pensarci tutto il giorno? Non ci penso neanche, no. Non voglio. Ha chiamato Pumbolone. Sono ancora piccola, fidati. Sto al gioco, anche se so che Pumbolone è un Labrador, un cane, che non può chiamare. Sorrido e penso, cos'è che ha detto? Pumbolone, intendo. Mandagli un saluto, con affetto, un sorriso, uno di quelli sinceri. Voglio trasmettere felicità, anche a lui. Io ora sono spensierata, e tu?