martedì 29 giugno 2010

Polvere di fata


Mi sa tanto, che quel buco in mezzo all'enorme nuvola bianca, era il tentativo di Capitan Uncino per catturare Peter Pan, usando le bombe sparate dalla sua nave. E che lui, come sempre, sia riuscito a schivarla. Ed è per questo che credo che questo mondo sia costituito da milioni di favole, che ognuno di noi si costruisce per se stesso, nel suo mondo, nella sua testa. E io, sto creando la mia. Con mostri, serpenti, principesse, principini, corone, spade, cavalli, montagne, colline, Stelle o qualsiasi altro elemento della nostra immaginazione. Con essa puoi scegliere se raccontarla in giro, ma se avete in mente il lieto fine, non svelatelo mai, se no, una favola della vostra immaginazione, non lo è più. La mia sta per concludere, e a questo punto, non mi manca che aggiungere anche Trilli, che con la sua polvere di fata, risolverà i problemi a tutti, rendendoli felici e senza pensieri, Hakuna Matata.

domenica 27 giugno 2010

Ammira


Bisogna aprirlo accuratamente, in modo che senta il rumore del barattolino di vetro. Si prende il pennellino, con calma, certo, e si inizia a spargere sulle unghie. Il colore ti deve far venire il sorriso sulle labbra, che ti accenda gli occhi. Ecco, nel frattempo la prima unghia, l'hai fatta. Attenzione, bisogna avere il dono di non sfiorare neanche un millimetro di pelle ai lati, se no, si rovina tutto, si deve rifare tutto. Ecco, anche la seconda se ne va. La terza, la quarta e la quinta. Bene, lasciamolo un po' asciugare, e poi passiamo alla destra. La delusione più grande, quando inizi a praticare questo sport è che, dopo aver prestato l'attenzione più grande in questo mondo, lo smalto, tutto liscio, asciutto, pulito, Ti Si Sbecchi. Momento tragico. Partono parole mai pronunciate. E, ovviamente, il lavoro ricomincia. Devo dire che adesso sto imparando a non prendermela più, sto migliorando, facendo ancora più attenzione. Ci sono voluti anni, ma ce l'ho fatta. Lo Smalto; già dalla parola ti viene in mente qualcosa di lineare, liscio, che sull'unghia si stende benissimo. Quando ti si asciuga, missione compiuta. Le muovi in modo dolce davanti alle persone, in modo che loro ti chiedano Ma Come Fai A Mettere Lo Smalto Così Bene? Eh, non ci è voluto mica tanto, cinque minuti e ho finito, tempo di asciugarsi, e voilà. Menti, per far vedere che sei una donna vera. In realtà ci hai messo Trentadue minuti per mano. L'hai rimesso Cinque volte in un'unica unghia perchè si continuava a sbeccare. Ma per sembrare brava e fiera, si mente, in modo da creare un'invidia pazzesca. Muaha, io sono capace a mettere lo smalto in cinque minuti, e tu noo! E tu stronza continui a muoverle le mani davanti, quando parli. Gesticoli in un modo esagerato per far vedere lo smalto messo d'Incanto. Dopo questa serie di gesti ti guardi le mani e pensi, Ottimo Lavoro. Fiera di te stessa, concluso il tuo compito, dopo aver fatto morire d'invidia un'altra donna che non è capace, vai da un'altra, e il lavoro ricomincia da Zero.

mercoledì 23 giugno 2010

Meraviglioso


Questo paesaggio di colline verdissime, che quasi ti accecano gli occhi. Questi fiori in ogni centimetro d'erba, in questo piccolo Villaggio. Quest'aria così bella d'estate, vera, adesso. Questi colori di casine piccole o tutte unite o tutte divise. Queste farfalle bianche, rosa, azzurre e viola che ti girano intorno. Questi alberi pieni di ciliegie e di amarene. Meraviglioso. E quasi non ci si crede, ma io adesso non ho bisogno di niente. Mi chiedessero TiFaccioUnRegalo, UnoCheVuoiTu, DimmiQuale. Io, gli rispondo Niente. HoGiàTutto, MaGraziePerLaDisponibilità. E lo lascerei a bocca aperta perchè al contrario di me la gente chiede, vuole, desidera. Io non voglio niente, non chiedo niente, e non desidero niente. Adesso sono felice, decisa a migliorare me stessa, non le cose che mi circordano come vestiti, telefonini, occhiali da sole o Ipod. No, cambio io. Il resto deve restare così com'è. Perchè sono sicura che da una prospettiva diversa, tutto diventerà migliore. E le cose che desideravo prima svaniranno. Come stanno svanendo le nuvole che coprivano il Sole. Questo Sole che fa felici tutti, e che se piove un giorno tutti iniziano a sbuffare, ad essere tristi e arrabbiati. Ma adesso il Sole c'è. L'aria fresca pure. E i fiori, vogliamo parlare di questi meravigliosi fiori? Stupefacenti. Ci sono anche loro, che altro serve?

giovedì 17 giugno 2010

Lei vive


Oggi, per esempio, è arrabbiata. Questo temporale e questa pioggia. Indicano la rabbia, e nel frattempo la tristezza, che la Terra porta sulle spalle in questo momento. A me piace. Il temporale mi è sempre piaciuto. Sembra quasi che si voglia ribellare, contro i suoi amici, o contro l'Universo. E' arrabbiatissima, sta urlando e nel frattempo piangendo. Sbraita, ringhia, come una leonessa. E' feroce più che mai, in questi giorni. Magari ha affrontato qualche debolezza, come noi umani. Il fumo gli sta uscendo dalle orecchie. Il cuore le sta scoppiando dentro. Non ce la fa..! Però, quando lei è triste, io sono felice. Felice, non perchè lei è triste. Ma perchè il brutto tempo mi piace da matti. Sapete che noia tuuutti i giorni di tuuutti i mesi di tuuutto l'anno, Sole?! No no. Non va. Lei, come noi, a volte è triste e arrabbiata. Non è sempre felice, non fa sbocciare sempre fiori, non è sempre pronta per un'uscita con gli amici. Come noi, ha momenti di difficoltà. Momenti di gioia. Di rabbia. Di amore. Di gelosia. Di pazzia. E di energia che, in qualche modo, dovrà pur tirare fuori. Lei ha sentimenti. Lei è come noi. Un'umana con le nostre stesse caratteristiche. Non è solo terra e acqua uniti per contenerci. No. Lei è una di noi. Ha un cervello, due mani, due gambe, due orecchie, due occhi, e un cuore.

venerdì 11 giugno 2010

Non farlo


No, non asciugare quelle lacrime. Lasciale scendere. Lasciale cadere su un fiore, su un tavolo, nel piatto, nella maglia. Ma non asciugarle, mai. Le lacrime se scendono, scendono. In una discussione, per gelosia, per amore, per tristezza, per felicità. Scendono comunque. Non sono volontarie. Non provare ad asciugarle, no, non farlo. Tanto non se ne vanno. Lasciano il segno, il ricordo. Sono pazzesche. Sono il segno di un tuo sentimento. ..E non dire mai a qualcuno di non piangere. Errore madornale. Lascialo. Anche se ti spezza il cuore, anche se sembra che qualcuno ti stia infilzando una spada allo stomaco, poi al cuore, e infine nel collo. Non farlo no, credimi. Fidati di me. Lascialo esprimere, senza rancore, senza preoccupazioni, senza ostacoli. Lascialo sfogarsi, in silenzio, da solo, in compagnia, facendo versi, ridendo, in qualunque modo. Basta che non si preoccupi se qualcuno ci resta male. Stai tranquillo, se piangi, ci sono qui io. Non ti metto ostacoli, non ti preoccupo. Cerco di farti vedere che non mi preoccupo anche se sto per morire. Tranquillo. Ci sono io. Piangi, sfogati con tutto il cuore, con tutta la tua anima, con tutte le lacrime del mondo. Tanto non si consumano, non finiscono. Tranquillizzati, ancora di più. Le lacrime le hai sempre, sempre con te, dietro ai tuoi occhi, in modo che possano sbucare in ogni momento. Tranquillo, io ti capisco sempre, anche se piangi senza motivo. Calmati, piangi, io ti farò ridere, ti tirerò su, ti aiuterò, ti farò ridere ancora di più. Ma mai, mai ti asciugherò le lacrime. Perchè se loro vogliono uscire, devi fargli completare il loro percorso, in modo che si possano poggiare su qualcosa. In terra, sull'erba, su un libro di scuola, su un tavolo di vetro fragilissimo, su una rosa, sulla Terra, sulla Luna, sul Sole, su Marte, su Venere, su Giove, e su Plutone, anche se nessuno è sicuro di cosa sia. Mai. Piangi. Io, ci sono.