lunedì 24 maggio 2010

Go away


E rimango da sola? In questa casa, ci sarà solo più un letto occupato? In questa casa, le stanze saranno vuote? Non ci saranno più Estatè al limone nella dispensa? In questa casa non ci saranno più loro. Questo sarà un anno così. Sarà un anno triste, felice, scazzato, incazzato. Massì, uno va in Australia, l'altro in Danimarca, l'altro ancora a Torino, all'università. E io come faccio? Dal momento che se ne sono andati via tutti, volete dirmi cosa faccio? Con chi rido? Con chi scherzo? Con chi faccio discussioni inutili? Con chi mi prendo in giro? Chi mi fa buttare a terra (e dico seriamente) dal ridere? Chi mi fa i versi? Chi mi coccola e mi abbraccia? Chi? Tutti vanno. Vanno via, a fare esperienze, a studiare, tutti contenti. Dovrò sopportarlo. Dovrò sopportare la loro non presenza. Non posso più rompere le scatole a nessuno? Va bene. Lo accetto. Ma solo una cosa, me la concedete? Mi fate tenere loro pezzo? Una loro maglia, un loro profumo, qualcosa? Se no sono persa, giuro. Farò una cosa, quest'estate. Tutti i giorni andrò al mare, mi siederò su un muretto e lo guarderò in ogni direzione. Lo guarderò intensamente. Così tanto che si calmerà il mare. Oppure. Oppure la sera mi siederò su una poltrona, nella nostra casa senza tetto. Mi sdraierò e guarderò il cielo. Le stelle. La Via Lattea. In fondo, non sarà così tragico. No, direi di no. L'importante è che loro siano sereni, felici. Del resto, non me ne frega niente.

venerdì 21 maggio 2010

Vietato leggere



Il tutto. Avete mai provato quella sensazione di avere niente e improvvisamente tutto? Avete mai provato ad aiutare una persona, a congratularti con te stesso, e subito dopo pensare che, infondo, nessuno si comporta con te, come tu ti comporti con gli altri? Ecco. Lei, proprio lei. Non dico che nessuno mi aiuti, non dico che nessuno mi dia una mano, mi stia vicina. Non dico questo. Dico solo che, a volte, gli esseri umani non riescono a capire i momenti più fragili di una persona. Io ci sono sempre, per tutti. Ma tutti, ci sono sempre, per me? A quanto pare no. A quanto pare la gente se ne frega, di te, e di tutti gli altri. Di punto in bianco ti pianta lì, lasciandoti con speranze di un suo ritorno. Ma tanto non torna, cosa speri a fare? Illusa, illusa che non sei altro. Che ti fidi? E' la terza volta che credi che una persona sia adatta. Sia te. Ti capisca in ogni sguardo. Ti capisca in ogni gesto. Ti capisca, e basta. Io capisco la gente. I loro occhi. Sempre. Ne parlo con loro. Ma, i miei occhi, sono così incomprensibili? Sono così murati o coperti da qualcosa? C'è forse qualche nuvola che li copre? Magari è il loro problema più grande. Magari è quello che li fa stare male. Magari non hanno una visione corretta del mondo. Ma che ne sanno gli altri? Che ne sanno di quello che passi, di quello che guardi, di quello che provi? Io faccio di tutto per essere felice, per fare felici i miei amici. Ma se io fossi triste, qualcuno se ne accorgerebbe? No. Perchè i miei occhi sono particolari. Evidentemente c'è un muro, una sbarra, non so. Evidentemente c'è qualcosa che vedono gli altri che io non vedo.Evidentemente il mondo è pieno di egoisti, che ti rubano, che ti sfruttano. O evidentemente è ora di cambiare comportamento.
...Fregatene anche tu, cara mia. Fregatene come loro fanno con te.
Ma poi non avranno una brutta delusione da me? Non potendo più contare su una loro amica?
E loro non ti hanno deluso abbastanza?
Si, ma non così tanto. Io non posso deludere tutti, cambiando di colpo il mio comportamento. Io non potrei neanche sopportare che qualcuno sia triste senza neanche un conforto, un abbraccio, una mano, degli occhi che li fissano e che li studiano.
Sei solo tu ad avere questo "potere" al mondo?
No, spero di no. Appunto, mi basta aspettare, no?
E non ti preoccupi delle brutte delusioni che puoi affrontare?
Peggio di perdere un'amica con un potere magico? Nessuna. Nessuna delusione è peggio di questa. Cara, non hai mai pensato che forse i miei amici mi amano così, così come sono? E non è meglio avere una reputazione così bella e pulita, piuttosto che una sporca, traditrice?
Si, forse. Forse hai ragione.
Vedi?
Ma ho detto Forse!!

venerdì 7 maggio 2010

Kilometri.

Già preparata, pinta e tratta, valigia lì per terra (rosa, bellissima), stavo benissimo,avevo preparato un pezzo di carta con tutti i vestiti organizzati, agitatissima. La giorno dopo "Amore, hai 38,6 di febbre. Non me la sento di mandarti in gita". Maledettissima febbre. Gita dei tre giorni a Siena, saltata. Ma su una cosa, questi giorni, mi hanno fatto riflettere. C'era quella specie di detto che diceva "Non ti accorgi dell'importanza di qualcuno o qualcosa fino al punto della sua allontananza". Ecco, a me piace pensarli tutti lì, tutti assieme in quell'hotel. Mi piace saperli tutti sorridenti, tutti che ridono e che scherzano, e che la notte fanno casino più completo. Vorrei essere lì con loro, ovvio. Ma lì non potrei accorgermi di quanto loro siano importanti per me. Non riuscirei. Mi scatenerei. E non potrei fermarmi a fissarli, a sorridere, mentre, e a pensare. Mentre qui; qui sono felice. Sono felice perchè loro sono felici. E non mi faccio mica mancare niente. Ho tutte le informazioni necessarie: la sera sono circa in 10 in ogni stanza, giocano a carte, cantano, ballano, chiacchierano, vanno a dormire a mezzanotte e si divertono come pazzi. Ordunque, cos'è più bello di tutti questi pensieri? Certo, ci sono rimasta male, perchè durante l'anno non mai un bel fico secco di niente, riguardo le malattie. Sono sempre sana come un pesce. Invece no, Proprio quando devo andare via "Eh no, cara Emma,io, il tuo corpicino, ho la febbre, mi sforzerei in gita, prenderei freddo, mi bagnerei tanto, starei peggio; stai casa, che è meglio" e ascoltiamolo, 'sto corpicino. Nel frattempo, però, non sono rimasta tanto sola. L'altra malata, la mia sorella, parte della mia seconda famiglia, è venuta a farmi compagnia, stando con me, nel letto, tutto il pomeriggio. Perchè non sono solo io la malata, adesso. C'e lei, occhi Azzurri, in stampelle (male alla gamba); mio fratello, quello più vicino a me, il più confidenziale (male al ginocchio) e l'altro mio fratello, quello tutto ricciolo (male alla spalla). "Questa casa è un ospedale" . Esatto, si. Manca solo la croce fuori dalla porta, è poi è uguale. Adesso, la valigia, meglio che la svuoti. Rimetto tutti i vestiti in ordine, nell'armadio. Sarà per il prossimo anno; almeno spero. No perchè, se anche avessi 40,7 di febbre, mal di gola, mal di testa, mal di pancia, influenza intestinale, non m'importa. Io ci vado lo stesso, ve lo dico.